Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
«L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia»
CESARE PAVESE
Nella penombra della mia anima …
Quanti dubbi offuscano il cielo,
Quante foglie cadono non viste
E quante spade generano rivoli di sale.
Forse fosti amore ed io non t’ho riconosciuto?
Forse fosti voce ed io non t’ho udito?
Forse fosti Dio ed io da te mi sono, con ignominia, allontanato?
Forse fosti lacrima ed io in essa ho perigliosamente naufragato?
Forse fosti brezza ed io t’ho imprigionato nella scrigno della memoria con geloso pudore?
Forse? Forse?
O Luna, incantatrice ed enigmatica, porta a lei un lampo di luce
Qual umile araldo di poche ma indelebili certezze.
Forse fui io a non dirti t’amo e nel cuor mio ancor brucia,
Sotto pallide orme e ceneri obsolete … stanche,
Un tuo sorriso … un tuo sguardo … una tua lacrima
Nel tentativo di donar ristoro ad un’ombra
Che nel silenzio immeritatamente urla ed … ancora tace!”
SEBASTIANO GIRLANDO
Un sensibile e bravo poeta mio amico
Edith corre,
oltrepassa il limite del pensiero
e va oltre.
Non trova più l'ingresso dei suoi sentimenti,
ma non è arida,
è solo che non vive più l'amore.
Lo ha perso tra i fili d'erba di un campo,
chiuso,
dove intorno è solo filo spinato;
Lo ha perso quando la vita non le ha chiesto più nulla.
Lo ha perso quando si è persa, per sempre,
e non voleva.
Perché aveva bisogno della vita.
Le si attaccava come una persona che sta affogando
e trascina con se il suo salvatore.
Questa era la vita per Edith,
ed io l'ho amata,
ed abbandonata.
ADRIANO SCONOCCHIA
( non cercatelo sulle enciclopedie, non per ora almeno: è semplicemente un mio amico)
MARIA N.D.
Vergine Santa, immacolata e degna,
Amor del vero Amore,
che partoristi il Re che nel Ciel regna
creando il Creatore,
nel tuo talamo mondo
Vergine rilucente,
per Te sola si sente
quanto bene è nel mondo:
Tu siei degl’affannati buon conforto,
ed al nostro navil se’vento e porto.
O di schietta umiltà ferma colonna,
di carità coperta,
accetta di pietà, gentil Madonna,
per cui la strada aperta
insino al Ciel si vede;
soccorri a’poverelli
che son fra lupi agnelli:
e divorar ci crede
l’inquieto nemico che ci svia,
se Tu non soccorri,alma Maria.
AGNOLO AMBROGINI ( detto POLIZIANO )
Inverno Inverno
Dei purziteri, Dei salumieri
ne le vetrine, nelle vetrine,
xe verduline son verdoline
le ulive za; le olive già;
ghe xe le renghe ci son le arringhe
bele de arzento; belle d’argento;
e sùfia un vento e soffia un vento
indiavolà: indiavolà: (indiavolato)
cativo inverno cattivo inverno
ècote qua! eccoti qua!
Marzo Marzo
Sùfia 'n'arieta cruda Soffia un’arietta cruda
e piovarà diboto: e pioverà di botto:
se se sera el capoto, ci si serra il cappotto
se fica le man drento. si ficcan le man dentro.
Nel vial, là ch'el finissi, Nel vial , là che finisce,
in fondo, tra el caligo, in fondo,nel nebbiolino,
se vedi, come un zigo si vede, ‘si uccellino
pìcio e alegro,tre o quatro piccolo e allegro,tre o quattro
maciete de colori: macchiette di colori:
bianco, rosa, zaleto, bianco,rosa,gialletto
zelestin. Un careto celestino.Un carretto
de gelati se vedi ! dei gelati si vede !
Virgilio Giotti Virgilio Schönbeck ( in arte Virgilio Giotti)
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(Data di composizione ignota. Probabile fra la metà di luglio 1902 e la metà dell'agosto dell'anno successivo) |
Occidente ed oriente. Due mondi, due culture agli antipodi. Chissà, ad esempio, come ci vedono i nostri amici giapponesi a noi italiani. Per quanto mi riguarda ho sempre avuto una grande ammirazione per tutto quello che appartiene all’oriente. L’India misteriosa, Bruce Lee e che dire dei Samurai giapponesi, con il loro harakiri e banzai. Ci sembrano personaggi quasi irreali, per alcuni forse da fumetto. Poi ho scoperto che harakiri è per un giapponese seppuku e che per loro è la maggior forma di coraggio e che tutto ciò che cercano , con questa morte orribile, è riacquistare il loro onore. Poi, frequentandoli , ho capito che il loro maggior valore è il rispetto per gli altri, che giudicano tutti, dall’Imperatore al minatore, non per quello che sono ma per quello che fanno. Da spocchioso occidentale non posso che dirgli grazie.
notizie relative a curiosità archeologiche, qualche mia poesia e poesie poco conosciute di autori diversi, cercando di costruire un percorso originale di divulgazione, riflessioni su importanti notizie di cronaca, un racconto al mese (mio o di altri).Per adesso, poi vedremo.