Amo gli insolenti
Hanno gli occhi Più vivi
Quasi Percorsi da più
Forte Vitalità
Amo la rabbia
Che fa vibrare i nervi
Come un colpo di frusta
Amo la ribellione
Contro chiunque E tutto ciò
Che ci costringe
Amo le puttane Non le nobildonne
Sono troppo Più sincere
Vorrei trovere un punto da cui poter vedere il mondo dall’alto
vedere le alte ciminiere
che spargono fumo ed ossidi maligni
e più sopra le aquile
maestose e attente ad ogni piccola preda
vorrei vedere distintamente
tutte le piccole macchie al suolo che si agitano freneticamente
tra le quali sei anche tu
gelido cuore del mio inverno spargitrice di lacrime invisibili
sola con tutti i pensieri malinconici ed ossessivi
tra i quali anche il mio
che ti osservo da quassù e ti vedo tra milioni e miliardi
di macchioline invisibili più col cuore che con i miei occhi
appannati dal freddo intenso
di questo punto il più lontano e insieme vicino del mondo.
Che i robot non pensano
di questo son sicuro
loro parlano si
ma hanno solo circuiti
non son fatti di spirito
quindi loro non credono
i robot non sorridono
sono privi dell’anima,
loro, si, sanno stringere
sanno anche marciare
ma non certo sognare
perché non hanno un cuore,
i robot che ci servono
sono soltanto automi
e noi i loro signori;
mi son messo a parlare
in un grande edificio
con un robot-guardiano
non mi faceva entrare
credeva d’esser vivo
ma che povero idiota !
così mentre insistevo
gli ho spiegato dell'anima
che lui non possedeva,
sembrava inebetito,
davvero un grande spasso,
e quando poi mi ha chiesto
di mostrargliela l’anima
non ce l’ho fatta più
E son morto dal ridere
La primavera giunge all’improvviso
E ci ridà speranze
Mentre con i colori
ridona all’esistenza il suo sorriso,
escono nuovamente sulla strada
gruppi di bimbi allegri
che intenti ai loro giochi
riempiono di vita la contrada
e man mano che il sole monta in cielo
sembra dentro di noi come d’incanto
senza capirne affatto la ragione
aprirsi della vita il buio velo,
la primavera i sogni con se porta
siccome invero usa gioventù
che ci nutre di gioie e di certezze
come farebbe quella madre accorta
che ‘l figlio in guerra vede andar soldato
e lo sa troppo gracile, indifeso
così mentre lo lascia lo rincuora
e s’abbandona al pianto quand’è andato
Occidente ed oriente. Due mondi, due culture agli antipodi. Chissà, ad esempio, come ci vedono i nostri amici giapponesi a noi italiani. Per quanto mi riguarda ho sempre avuto una grande ammirazione per tutto quello che appartiene all’oriente. L’India misteriosa, Bruce Lee e che dire dei Samurai giapponesi, con il loro harakiri e banzai. Ci sembrano personaggi quasi irreali, per alcuni forse da fumetto. Poi ho scoperto che harakiri è per un giapponese seppuku e che per loro è la maggior forma di coraggio e che tutto ciò che cercano , con questa morte orribile, è riacquistare il loro onore. Poi, frequentandoli , ho capito che il loro maggior valore è il rispetto per gli altri, che giudicano tutti, dall’Imperatore al minatore, non per quello che sono ma per quello che fanno. Da spocchioso occidentale non posso che dirgli grazie.
notizie relative a curiosità archeologiche, qualche mia poesia e poesie poco conosciute di autori diversi, cercando di costruire un percorso originale di divulgazione, riflessioni su importanti notizie di cronaca, un racconto al mese (mio o di altri).Per adesso, poi vedremo.